Take no Prisoners
Aldo Nove /
Primo Levi terminò di scrivere “Se questo è un uomo” nel 1946. Lo fece leggere a diversi editori ma nessuno lo voleva pubblicare: “troppo deprimente”. Anche Einaudi (che fu poi il suo editore ufficiale) lo rifiutò. Riuscì a farselo stampare in 2.500 copie da un piccolo editore. Ebbe una sola recensione. Vendette 1.200 copie. Poi, dieci anni dopo, ci fu [&hellip
Aldo Nove /
Perché ogni santo giorno l’idea di lavorare mi genera nausea? Non ho assorbito nulla della tradizione calvinista, e tutta la cultura nordica dell’etica del dovere, e ancora prima quell”ora et labora” che non mi ha mai garbato. Anche il nobile concetto costituzionale dell’Italia fondata sul lavoro non mi ha mai generato entusiasmo. “L’italia è un paese fondato sul non fare [&hellip
Aldo Nove /
La cultura è la foglia di fico con cui l’essere umano cerca di coprire la propria spaventosa e incolmabile ignoranza. Poi ci sono quelli che grazie a quella foglia di fico si sentono superiori, che sono i più pericolosi di tutti, e ancora quelli che si sentono a posto con se stessi perché della propria ignoranza non si sono mai [&hellip
Aldo Nove /
Chiamo la più grossa libreria milanese. – Buongiorno. Dovrebbero essere uscite le “Olimpiche” di Pindaro nella collana di letteratura classica Valla. Ne avete una copia? – Di che argomento parla? (sic) – Ehm… Le “Olimpiche” di Pindaro… Nella Valla… – Le passo il reparto sport. Chieda lì
Aldo Nove /
Nella letteratura, nel cinema come nel realtà il male non regge, a un certo punto finisce. Quando Sant’Agostino diceva che “il male non esiste” intendeva proprio questo: il male è una perdita di tempo, il dantesco smarrimento nella selva da cui non si può che uscire. Quindi il male non è mai eterno. E’ solo una grande rottura di coglioni [&hellip
Aldo Nove /
Dice “Repubblica” che il tipo che ha fatto a pezzi la madre e poi l’ha conservata nel freezer, secondo le analisi della polizia, aveva problemi psichici
Aldo Nove /
Mi piace giocare a tradurre Lou Reed perché penso che sia uno dei pochissimi al mondo a scrivere, magari a tratti, grande poesia usando il rock. E molti suoi versi reggono anche senza musica. Asciutti, brutali e profondamente umani. COSA E’ BUONO (“What’s good”, Lou Reed; da “Magic & Loss”, 1992) La vita è come una bibita alla [&hellip
Aldo Nove /
Questo l’inizio della lettera più romantica, potente, straziante che, per me, un’innamorata ha scritto a un uomo. È di 800 anni fa. I protagonisti sono sepolti oggi a Parigi, cimitero di Pere Lachaise: “Al suo signore o piuttosto padre, al suo sposo o meglio fratello, te sua serva o piuttosto figlia, la sua sposa o meglio sorella: ad Abelardo, Eloisa” [&hellip
Aldo Nove /
Per essere davvero un grandissimo scrittore basterebbe una certa proprietà di linguaggio e la memoria della propria nascita. Chi riuscisse a raccontarla in soggettiva scriverebbe le pagine più grandiose della letteratura di tutti i tempi ma quella, la nascita, non se la ricorda proprio nessuno
Aldo Nove /
Nelle pubblicità a fianco qui su Fb mi viene detto di correre a comprare l’ultimo romanzo di Veltroni, “un incredibile storia vera”. Adesso corro, magari la Feltrinelli in centro chiude alle dieci. P.s.: Una volta ho incontrato Veltroni e mi ha detto: “Piacere, sono un suo lettore e collega”. Io ho pensato: “Ecco una situazione in cui non mi sarei [&hellip
Aldo Nove /
Quando la gente scopre che pensa rischia di attaccarcisi troppo, e allora si veste da intellettuale e inizia a aderire a quella maschera lì, che è il simmetrico dell’ignorante e quindi parla colto, ascolta musica difficile etc., stessa rottura di coglioni, stessa limitazione, stessa povertà. Non tanto bene
Aldo Nove /
Con la Germania dobbiamo fare noi quello che non hanno fatto i Greci. Lasciare perdere il calcio e corcarli di botte. Giù calci nei coglioni, sberle. Così imparano a non rompere la minchia alla vita, e la smettono. Ci squalificano per cinquant’anni ma sai che soddisfazione
Aldo Nove /
Maretta nel mondo della letteratura italiana. La decisione della Mondadori di mandare domani mattina in edicola i Meridiani delle opere filosofiche di Balottelli se stanotte segna ha creato perplessità. Cassano, nel suo best seller “Negri e frosci in nazionale? Per me non bene” si oppone all’iniziativa. Intanto Vantaggiato, con le sue “Poesie esplosive”, guadagna il primo posto della classifica
Aldo Nove /
E se Monti fosse uno STUPIDO? L’ipotesi la sostiene con vigore Ida Magli (“Dopo l’Occidente”) ma anche Jacques Attali (“Come sopravvivere alla crisi” e “Breve storia del futuro”) in riferimento a una nuova classe dirigente barbara, incapace di vedere oltre l’orizzonte finanziario: “tecnici” in grado di giudicare lo stato delle cose da un unico punto di vista: non quello del [&hellip
Aldo Nove /
Basta che tutti scrivono le poesie e nessuno le legge!!! Non è tanto bene! E’ come se tutti facessero trasmissioni televisive che nessuno guarda! Cosa vuol dire?! E’ come se tutti facessero pompini ma nessuno gode, cosa significa?! La situazione deve mutare
Aldo Nove /
Baricco propone “Padre Pio. Miracoli e politica nell’Italia del Novecento” di Sergio Luzzatto nell’elenco dei cinquanta migliori libri che ha letto negli ultimi dieci anni? Facendo finta che interessi a qualcuno, ma che cazzo legge Baricco
Aldo Nove /
Don Seppia ha chiesto scusa. Ha ammesso che inculare i ragazzini delle famiglie più povere dell’oratorio in cambio di cocaina non va bene, specialmente se sei prete. Bravo don Seppia. Si fa passi avanti
Aldo Nove /
1) Corrado Calabrò è il poeta italiano vivente più tradotto nel mondo. 2) Corrado Calabrò è Il presidente dell’Authority per le Comunicazioni, e negli anni precedenti ha coperto ruoli di governo strategici. La difficilissima domanda è: Può essere che tra il punto uno e il punto due intercorrano relazioni?! Chi indovina vince una foto tanto bene di Sasha Grey
Aldo Nove /
”Non so se avete capito: Siamo in troppi a farmi schifo” (da “Epigrammi”, Elio Pagliarani) Egli Pagliarani prende la sintassi per le corna e le insegna a dire molto di più di quello che normalmente… Ed è (anche) per questo poeta
Aldo Nove /
”Il poeta è un fingitore / Finge così completamente / che arriva a fingere che è dolore / il dolore che davvero sente” (Fernando Pessoa, traduzione di Antonio Tabucchi, 1943-2012 RIP) Ridateci Berlusconi con le donnine nude, le barzellette sporche, i trenini dei miliardari strafatti di coca con la bandana e quella dolce ebbrezza dell’ignoranza ebete che ci ha storditi [&hellip